Epirubicina, Oxaliplatino e Capecitabina con o senza Panitumumab per pazienti con carcinoma gastroesofageo avanzato non-trattato in precedenza
La sovraespressione di EGFR è presente nel 27-55% degli adenocarcinomi esofago-gastrici, ed è correlata a una prognosi sfavorevole.
È stato condotto uno studio per valutare l’aggiunta dell’anticorpo anti-EGFR Panitumumab ( Vectibix ) a Epirubicina, Oxaliplatino e Capecitabina ( EOC ) in pazienti con adenocarcinoma esofago-gastrico avanzato.
In questo studio randomizzato, in aperto e di fase 3 ( REAL3 ), sono stati arruolati pazienti con adenocarcinoma esofago-gastrico non-trattato, metastatico o localmente avanzato in 63 Centri ( Centri di riferimento di terzo livello, ospedali universitari e ospedali generali ) nel Regno Unito.
I pazienti idonei all’arruolamento sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere fino a 8 cicli di 21 giorni in aperto del regime EOC ( Epirubicina 50 mg/m2 e Oxaliplatino 130 mg/m2 al giorno 1 e Capecitabina 1250 mg/m2 al giorno nei giorni 1-21 ) o con regime EOC a dosi modificate più Panitumumab ( mEOC+P; Epirubicina 50 mg/m2 e Oxaliplatino 100 mg/m2 al giorno 1, Capecitabina 1000 mg/m2 al giorno nei giorni 1-21 e Panitumumab 9 mg/kg al giorno 1 ).
La randomizzazione è stata stratificata per regione del Centro, estensione della malattia e performance status.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale nella popolazione per intention-to-treat.
È stata valutata la sicurezza in tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose del farmaco dello studio.
Dopo una revisione pre-pianificata da parte di un Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati a ottobre 2011, il reclutamento è stato interrotto e Panitumumab abbandonato.
Nel periodo 2008-2011, sono stati arruolati 553 pazienti eleggibili.
La sopravvivenza generale mediana nei 275 pazienti assegnati al gruppo EOC è stata di 11.3 mesi rispetto a 8.8 mesi nei 278 pazienti assegnati al gruppo mEOC+P ( hazard ratio [ HR ] 1.37; p=0.013 ).
Il regime mEOC+P è risultato associato a un incremento della incidenza di eventi di grado 3-4: diarrea ( 48 [ 17% ] su 276 pazienti del gruppo mEOC+P vs 29 [ 11% ] su 266 pazienti del gruppo EOC ), rash ( 29 [ 11% ] vs 2 [ 1% ] ), mucosite ( 14 [ 5% ] vs nessuno ) e ipomagnesemia ( 13 [ 5% ] vs nessuno ) ma a una ridotta incidenza di tossicità ematologica ( neutropenia di grado uguale o superiore a 3, 35 [ 13% ] vs 74 [ 28% ] ).
In conclusione, l’aggiunta di Panitumumab alla chemioterapia EOC non aumenta la sopravvivenza generale e il suo utilizzo non può essere raccomandato in una popolazione non-selezionata con adenocarcinoma esofago-gastrico avanzato. ( Xagena2013 )
Waddell T et al, Lancet Oncol 2013; 14: 481-489
Onco2013 Gastro2013 Farma2013
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